Archivio

Posts Tagged ‘Religione’

In principio era il Verbo…

13 ottobre 2014 7 commenti

Il Verbo

il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.

.oOo. .oOo. .oOo.

Durante il periodo caldo del lungo autunno che ci ha accompagnato a partire dallo scorso settembre, in quel di Portogruaro c’è stato un puccioso fiorire di paperelle, con intere famigliole che navigavano lungo i canali e si dividevano l’attenzione – e i regalucci alimentari – di bambini e turisti. Per evitare di abboffarli con becchime umano che avrebbe potuto far loro più male che bene, mi sono limitato a scattare un sacco di foto.

20140414_085550
Mentre mi sporgevo come un idiota per riuscire a catturare il magico momento in cui uno dei paperotti se ne stava a culo all’aria per meglio grufolare il fondale, mi è capitato di coglire uno scambio di battute tra una giovane madre ed un pargoletto di una manciata d’anni. Non ne ricordo ogni parola, ma più o meno è andata così:

– Mamma, mamma, hai visto? Le papere bambino con la papera mamma e la papera papà… paPPeraPPaPPà… che belle.

* E che buone fatte al forno.

Il pupo aggrotta la fronte, non sembra molto convinto, anzi disturbato dalla prospettiva ventilata dalla madre; le lancia un’occhiataccia, poi torna a guardare le bestiole.

– Ohhh, come nuota veloce quello… però quello è più bravo, non si allontana dalla mamma, le gira intorno.

* Mhsì. Al forno con le patate, buonissimi!

La donna sorride divertita – compiaciuta dalla propria battuta – il bimbo abbassa il braccio, si disinteressa alle papere e riprende a camminare, forse nel tentativo di allontanare la furia predatoria materna dalle bestiole.

Ora, sono ben lontano dall’essere un vegetariano e credo di aver chiaramente espresso la mia opinione riguardo a chi trasforma quel genere di scelte di vita in crociate, ma ho trovato molto di cattivo gusto l’atteggiamento della donna. A parte lo squallore del ridurre un essere vivente a nulla più del modo in cui puoi utilizzarlo, c’è l’aver costretto il bambino a guardarlo nello stesso modo, privandolo dell’incanto che è proprio della sua età.

Certo, sorrideva e nel parlare ha usato un tono faceto, ma non si può pretendere che un bambino sia in grado di cogliere la differenza, senza contare che lo stesso atteggiamento avrebbe dato fastidio anche a un adulto. Proietto la stessa famiglia nel futuro, immagino come potrebbe reagire la donna se si rendesse conto che il figlio la considera la sua futura elargitrice di eredità e mi domando se, giunta a quel punto, si renderà conto di averlo “programmato” in quel modo fin da bambino, o se lancerà strali di indignazione contro la propria prole snaturata.

La parola come strumento creativo, la parola come simbolo del potere divino, la parola come mezzo per dare forma alla realtà… mica scemi del tutto i cristiani. E, se ognuno di noi detiene questo potere, perché non esercitarlo in modo più consapevole? Se non nell’illusione di poter creare un “mondo migliore” almeno come espressione del nostro divino egocentrismo.

Stay Tuned.